Come creare un ecommerce vincente
Perché creare un proprio sito di vendita online
Considerando il trend positivo di acquisti online sia da parte dei consumatori che delle aziende, sono in molti a chiedersi come creare un ecommerce vincente. Lo sviluppo di un proprio e-shop è una fase cruciale per chi desidera avviare un progetto di commercio elettronico. A prescindere se si venda già su marketplace famosi come Amazon ed eBay, uno store online di proprietà è necessario per:
- migliorare la brand awareness
- massimizzare l’esperienza di acquisto
- fidelizzare i clienti, eludere i confronti di prezzo con la concorrenza
- ottenere dati preziosi di marketing (come gusti e preferenze dei visitatori).
Pertanto è necessario affidare lo sviluppo della propria piattaforma web a un team di professionisti esterni certificati in grado di individuare le soluzioni giuste da percorrere, sia a livello tecnologico che strategico. Tuttavia non mancano casi in cui grandi aziende di ecommerce decidano di sviluppare “in house” il proprio sito web attraverso risorse interne specializzate.
Chi realizza un ecommerce
Le aziende che si occupano della progettazione e dello sviluppo di piattaforme online prendono il nome di “web agency” o “digital agency” e sono composte da figure professionali specializzate quali, ad esempio:
- web designer
- sviluppatore frontend (HTML, CSS, Javascript, ecc…)
- sviluppatore backend (PHP, ec…)
- project manager
- marketing manager
- SEO manager
- social media manager
- usability specialist
- Google ADS manager
- ecc…
Se si desidera sapere come creare un ecommerce vincente, si consiglia di seguire le seguenti fasi progettuali.
Analisi delle esigenze e dei requisiti tecnici
La prima attività da svolgere quando si decidere di realizzare un ecommerce consiste nell’analizzare attentamente tutte le esigenze e i requisiti tecnologici e strategici del progetto: dai software in uso a quelli da sincronizzare, dalle aspettative iniziali ai risultati previsti, dai dati in possesso a quelli che si desidera raccogliere, dalla tipologia dei beni da vendere ai corrieri usati per spedire, dai metodi di pagamento alle informazioni obbligatorie per legge, dal target di riferimento al modello di business da adottare. Tale analisi viene svolta dal project manager tramite riunioni, brainstorming, questionari e/o interviste ad una o più persone dell’azienda. Al termine viene redatto il “Documento di progetto” ovverosia un documento che raccoglie e descrive le esigenze individuate.
Quale piattaforma di ecommerce scegliere?
Successivamente è necessario individuare la piattaforma web migliore per l’ecommerce. Le 5 piattaforme di ecommerce più usate al mondo oggi sono:
- Shopify
- Magento
- WooCommerce
- BigCommerce
- PrestaShop
Per progetti altamente complessi e con un budget molto importanti, si opta ancora su soluzioni custom ovverosia piattaforme scritte ex novo senza l’ausilio di codici di programmazione preesistenti. Tuttavia tale strada porta a tempi di rilascio estremamente lunghi e complessità non banali legate soprattutto alla sicurezza informatica, alla scalabilità futura del software, alle modalità di comunicazione e condivisione dei dati con software esterni (come CRM e WMS), al mantenimento futuro del codice di programmazione per correzioni e risoluzioni dei bug e all’infrastruttura server necessaria per reggere del traffico imprevisto e garantire la continuità del servizio. Per tutti questi motivi molte web agency preferiscono affidarsi a piattaforme già esistenti e collaudate che permettono comunque un alto grado di personalizzazione, sia per grandi e piccoli progetti.
Esistono essenzialmente due tipologie di piattaforme per l’ecommerce:
- piattaforme in cloud, che si suddividono a loro volta in SaaS, PaaS e IaaS, a seconda dell’infrastruttura tecnologica adottata, hanno un abbonamento mensile a seconda delle opzioni messe a disposizione del merchant. Le piattaforme di ecommerce in cloud più rinomate sono: BigCommerce, Magento Commerce, VTEX, Shopify, SAP Commerce Cloud, Oracle Cloud CX e Shopware Cloud;
- piattaforme non in cloud, spesso chiamate erroneamente con l’acronimo “CMS”, sono dei siti web “a pacchetto” che richiedono l’installazione su di un server web gestito in autonomia. Sono spesso gratuite e rilasciate in licenza open source. In questa categoria troviamo: Prestashop, Magento Open Source, Drupal Commerce, OpenCart, OsCommerce, ZenCart e Woocommerce (WordPress). L’unico costo di queste piattaforme è quello relativo alla personalizzazione che viene affidata alla web agency.
Stesura del documento di progetto
Dopo aver valutato tutti questi aspetti, l’agenzia deve sottoporre all’azienda committente un progetto dettagliato, comprensivo di tempi di sviluppo con milestone chiare e costi per ogni attività/fase. Se a seguito di una trattativa commerciale l’azienda accetta il preventivo, si passa alla sottoscrizione della lettera di incarico per lo sviluppo dell’ecommerce.
Aspetti fiscali e registrazione del marchio
Concluse le attività amministrative e burocratiche è necessario presentare telematicamente la SCIA al comune per segnalare l’inizio della vendita online, registrare eventuali nomi a dominio, fare domanda di deposito del marchio presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi della Camera di Commercio della propria città e acquistare e configurare i server necessari per la fase di sviluppo e la messa online (se non si è scelta una soluzione SaaS). Successivamente è necessario progettare il layout grafico dell’ecommerce, tramite wireframe e mockup.
Creazione dei wireframe
I wireframe sono la rappresentazione tramite mappe o blocchi schematici degli elementi essenziali (es: logo, menu, icone social, icona carrello, slide, immagini, chat, banner, ecc…) dell’interfaccia grafica presenti nelle principali sezioni del sito: home page, scheda prodotto, carrello, checkout, ecc…; pertanto i wireframe non contengono alcun dettaglio relativo a colori, immagini o testi in quanto definiscono solo la posizione e l’utilità degli oggetti in relazione al device usato dall’utente e alle strategie di marketing. I wireframe possono essere disegnati sia su carta che sul computer tramite software specifici. Per verificare la facilità di navigazione e la comprensione degli oggetti presenti nel sito, si è soliti effettuare dei test di usabilità con interviste individuali su potenziali visitatori. Ad esempio, il checkout è una delle sezioni più critiche di un ecommerce: molti utenti, infatti, abbandonano il carrello senza concludere l’ordine. Ciò può accadere per diversi motivi, come ad esempio, i costi di spedizioni non chiari o non subito visibili, una registrazione obbligatoria o semplicemente un numero eccessivo di campi da compilare. Una volta apportate le giuste correzioni ai wireframe, si passa alla trasformazione degli stessi in mockup.
Creazione dei mockup
I mockup sono delle immagini a colori delle principali sezioni web, molto verosimili al progetto finale. Contengono dunque il logo ufficiale, il menu con delle voci provvisorie, delle immagini esemplificative e dei testi di riempimento. Solitamente vengono realizzate diverse pagine di mockup, una per ogni tipo di device al fine di mostrare quanto i contenuti e l’intero layout grafico progettato siano “responsive” e come si adattino su desktop, smartphone e tablet.
Sviluppo della piattaforma web
La fase successiva è quella più complessa e lunga, in quanto consiste nella realizzazione effettiva di quanto ideato tramite un mix di linguaggi di formattazione, programmazione (HTML, CSS, javascript, PHP, ecc…) e framework (Smarty, Zend, Laravel, CodeIgniter, Symfony, ecc…). Pertanto vengono coinvolte molte figure professionali quali: sviluppatori frontend e backend, database administrator, marketing manager ed esperti SEO per porre le basi per una corretta indicizzazione e successiva ottimizzazione delle pagine e dei contenuti nei motori di ricerca. Durante la realizzazione e configurazione dello store, vengono effettuati centinaia di test su di un server di staging. Quindi vengono inserite le informazioni fornite in fase di analisi come: dati societari, recapiti, costi e modalità di spedizione, messaggi di avviso, banner, ecc… Inoltre in questa fase viene creata l’alberatura delle categorie e sottocategorie dei prodotti con i relativi testi vitali per la SEO e inseriti e configurati eventuali script di monitoraggio e profilazione (pixel di Facebook, script di Google Analytics, codice di tracciamento di Google Ads, ecc…).
Nella parte finale di questa fase vengono poi aggiunti i principali metodi di pagamento. Oltre al classico bonifico bancario, al contrassegno (pagamento alla consegna) e a PayPal, è necessario prevedere metodi alternativi e/o innovativi suggeriti dal mercato come AmazonPay, Stripe o Braintree, gateway di pagamento (come Multisafepay, GestPay, Afone, Ingenico) o il pagamento rateale tramite Pagantis/AfterPay/ClearPay, Soisy, pagoDIL o Scalapay.
Messa online dell’ecommerce
L’ultima fase, prima del rilascio definitivo e della messa online del sito, è dedicata ancora ai test, questa volta coinvolgendo il committente che può iniziare a caricare i prodotti manualmente o tramite importazione/sincronizzazione col suo gestionale. Quando tutto pronto, il sito web viene spostato sul server di produzione e finalmente messo online.
Come è stato possibile intuire da quanto descritto sopra, la progettazione e la realizzazione di uno shop online è un’attività complessa e delicata che può incidere sull’intero progetto. Pertanto si sconsiglia vivamente il “fai-da-te” o le soluzioni troppo economiche.
Per maggiori dettagli, si rimanda al libro “E-commerce Vincente“.
Buona vendita online!
Daniele Rutigliano è un imprenditore digitale, professore universitario, docente e autore di libri sull’ecommerce per la casa editrice Hoepli.